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Tag: smart working

Leonardo: CyberSecurity, smart working e pandemia

Leonardo: la CyberSecurity è stata messa a dura prova durante la pandemia e lo smart working si è reso necessario per molte aziende che non si sono potute fermare nella fase di Lockdown. Se un punto interrogativo rimane sulla continuità o meno del lavoro smart, soprattutto per quelle imprese ove ci sia bisogno di tecnologie e infrastrutture digitali, sembra che Leonardo – che sta comunque investendo sempre più sul digitale – non andrà verso uno smart working permanente.

Le ragioni sono anche da ricercare nell’affermazione di Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, ovvero che l’home working “aumenta drammaticamente i rischi di sicurezza digitale, perché la superficie attaccabile aumenta in modo spaventoso”.

Non per questo Leonardo si ferma, anzi, l’intenzione è quella di migliorare i processi di lavoro.

“Significherà cambiare radicalmente tutto il nostro assetto degli uffici, abbiamo calcolato che sarà necessario circa il 30% in meno di spazi”, “Prima di diventare smart bisogna cambiare i processi di lavoro”.

Alessandro Profumo. Fonte: StartMag – Leonardo, che cosa farà l’ex Finmeccanica sullo smart working

Leonardo CyberSecurity: impennata di minacce cyber

Le sfide che ha imposto la pandemia di Covid a livello informatico non sono poche. mentre la forza lavoro virtuale è stata e sarà ancora oggetto di molti cyber attacchi basati sulle vulnerabilità di sistemi operativi e applicazioni.

L’incertezza continua delle nazioni circa la pandemia di Covid ha spinto le aziende e le organizzazioni a continuare con il lavoro da casa: tra le ipotesi di mantenere posti di lavoro virtuali o semi-remoti e possibilmente per sempre. Allo stesso tempo molti si sono rivelati impreparati alle nove sfide soprattutto per quanto riguarda:

  • lavoro da remoto
  • protezione dati

Ma più grande è un’azienda più il perimetro della sicurezza deve essere espanso: ciò significa trovare anche il miglior compromesso tra sicurezza e lavoro.

…il maggior numero di attacchi informatici ha successo a causa delle distrazioni ed errori umani compresa la possibilità di auemnto di attacchi di ingegneria sociale contro i lavoratori a domicilio, il cui benessere emotivo diventa il fulcro delle nuove attenzioni verso una maggiore resilienza.

Come costruire una vera agilità aziendale | Andrea Biraghi: sfide e opportunità post Covid

La divisione cybersecurity di Leonardo, dal canto suo, ha continuato a garantire la sicurezza e la protezione dei confini per l’intero Paese. La sua divisone cyber, specializzata in gestione delle minacce informatiche e nella tempestività delle risposte grazie ad un team di esperti in Threat Intelligence, è in grado di elaborare i dati in modo dinamico cosi come evolvono attacchi e attaccanti.

Leonardo sta lavorando anche con Anci “per dare servizi ai piccoli comuni, che consentano loro di avere piattaforme standard sicure dal punto di vista informatico”

Tuttavia, le analisi di Leonardo, durante i primi mesi dell’anno, hanno evidenziato due fenomeni principali relativi alla situazione durante la pandemia:

  • Amlpliamento della superficie degli attacchi informatici con un maggior numero di persone collegata da remoto attravverso connessioni non protette per non parlare delle connessioni mobile.
  • Il tema Coronavirus – attraverso tutte le sue parole chiave – è stato utlizzato in un contensto di nuovi attacchi verso quelle strutture che sono state impegnate nel garantire servizi essenziali come il settore sanitario.

Il 90% degli attacchi è derivato dall’inconsapevolezza e scarsa preparazione degli impiegati nella sicurezza informatica. Ciò significa che la consapevolezza deve essere accresciuta, che bisognerebbe investire di più nella sicurezza informatica che insegna ad utilizzare gli strumenti giusti. Ciò significa agilità aziendale: essere in grado di fare fronte alle sfide della nostra trasformazione digitale, in modo efficiente ed efficace. Tuttavia la lezione più importante è stata chiara: sicurezza informatica e Covid hanno una cosa in comune, l’imprevedibilità. E’ qualcosa che si può aggiustare? Si con una maggiore resilienza, ma soprattutto reinventandosi ogni giorno.

Leggi anche: Digital transformation amazing challenge | Andrea Biraghi

Emergenza CoronaVirus: le Start up e il lavoro da remoto

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Emergenza CoronaVirus alias Covid-19: le start up sono chiamate a partecipare alla call della Comissione Europea, per presentare soluzioni innovative con lo scopo di affrontare l’epidemia e lo stato di urgenza. La chiamata è stata fatta dal Consiglio europeo per l’innovazione e la scadenza per le domande all’acceleratore EIC è alle 17:00 di mercoledì 18 marzo (ora di Bruxelles).

“C’è una singola luce scientifica, e dovunque si accenda significa accenderla ovunque”,

Isaac Asimov

C’è forse ancora poco tempo per partecipare ma il progetto ha un budget di 164 milioni di euro e si tratta di un invito “dal basso verso l’alto”: questo significa che non ci sono priorità tematiche predefinite e i candidati con innovazioni pertinenti al Coronavirus saranno valutati allo stesso modo degli altri candidati. Questo significa anche un fondamentale aiuto nell’accesso ad altri finanziamenti e fonti di investimento.

Un vecchio proverbio, ma vero, dice che biosgnerebba fare di necessità virtù, e in questo periodo come non mai la nostra società sta facendo nascere idee, iniziative impensabili: ci si è accorti che tante cose non vanno, che la tecnologia è fondamentale anche per il progresso.

L’EIC, infatti sta già supportando una serie di start-up e PMI con innovazioni rilevanti per il Coronavirus: il progetto EpiShuttle per unità di isolamento specializzate, il progetto m-TAP per la tecnologia di filtrazione per rimuovere materiale virale e il progetto MBENT per tracciare la mobilità umana durante le epidemie.

Emergenza CoronaVirus: potenziamento della rete dei servizi

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Su Corriere Informazioni su legge che l’articolo 79 del Decreto approvato dal Governo, dedicato all’emergenza coronavirus si intende adottare nuove “Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche”. Co ciò si intende mettere gli operatori di Tlc e tutti gli attori della filiera delle comunicazioni elettroniche nelle condizioni di intraprende misure e iniziative atte a potenziare le infrastrutture e a garantire il funzionamento delle reti e l’operatività e continuità dei servizi.

Leggi la notizia su CorriereComunicazioni.it – Tlc pilastro-Paese: ecco le misure per potenziare reti e servizi