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Tag: andrea brighi cyber security

Cybersecurity tendenze 2020: nuova resilienza per le imprese

Cybersecurity: le tendenze, dopo gli eventi dei primi mesi del 2020, stanno spostando la lancetta delle priorità sulla sicurezza informatica. L’obiettivo primario è la resilienza delle imprese e del loro buisness, non a breve ma a lungo termine.

La pandemia di Covid ha moltiplicato i rischi informatici e sembra avere realmente accelerato non solo i processi della digitalizzazione ma una lunga lista di vulnerablità contro le quali gli esperti della sicurezza stanno combattendo ogni giorno.

Leggi anche – Sicurezza informatica 2020: da cosa ci dovremo difendere

Per essere pronti al cambiamento bisogna avere presente le sfide tecnologiche che la società e il “new normal” stanno imponendo: non solo l’Italia, ma molti paesi in Europa, come Francia, Spagna, ma anche Germania, durante l’epidemia di Coronavirus, si sono rivelati impreparati alla nuova sfida. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro da remoto e la protezione dei dati, senza contare il traffico e-commerce arrivato alle stelle.

Non solo gli esperti di sicurezza informatica hanno dovuto trovare nuove soluzioni ma le imprese ora devono conquistare altre vette tra cui un’agilità aziendale e una flessibilità diversa dal passato per poter sopravvivere. La cosa positiva è che gli stessi progetti di trasformazione digitale che pochi mesi fa avrebbero impiegato mesi per ottenere l’approvazione ora vengono approvati in poche settimane.

Cybersecurity trends 2020

CyberSecurity: le tendenze del 2020

In un clima in cui i professionisti della sicurezza informatica sono sempre più richiesti e la domanda si mantiene elevata a causa degli ulteriori investimenti da parte delle aziende nella digitalizzazione, gli esperti con un buon pacchetto di conoscenze continuano a scarseggiare.

La domanda si manterrà elevata per tutto il 2020.

Oltre alla mancanza di veri professionisti l’informazione e la formazione soprattutto in azienda, deve essere aumentata: il numero degli attacchi ransomware ( e-mail Phishing) è aumentato a causa dell’attuale crisi sanitaria e delle debolezze delle difese perimetrali.

La resilienza delle imprese rimane una delle priorità insieme alla protezione dei dati. Ma si sta puntando anche alla “continuità“, come anche maggiori investimenti nei processi di backup e e sicurezza nella catena di fornitura.

Proprio per aumentare la sicurezza perimetrale si saranno maggiori investimenti nella cybersecurity per quanto riguarda anche la gestione degli eventi: non si esclude quindi l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Cyber attacchi 2020: i rischi di una guerra cibernetica

Cyber attacchi 2020: il dominio cibernetico assume sempre più rilevanza nelle dinamiche della politica internazionale. Il cyberspazio è diventato un dominio globale sul quale il potere e gli Stati vorrebbero imporre la propria sovranità, con la possibilità di variarne la mappatura: dopo terra, mare, aria e spazio extra-atmosferico, il cyber spazio rappresenta la quinta dimensione della conflittualità.

Andrea Biraghi Cyber attacchi 2020

Cyber attacchi 2020: solo nel Dicembre 2019 IT Governance ha rilevato 90 importanti violazioni di dati e attacchi informatici che includono la compromissione di con 627.486.696 records. Se si guarda in modo complessivo al 2019 ogni 14 secondi un business è stata attaccato da ransomware ogni 14 secondi: il rapporto Clusit che ha operato una panoramica degli eventi di cyber-crime più significativi ha evidenziato un trend di crescita significativo.

Il cyber spazio è divenuto nuova frontiera per le cyber spie e le operazioni di web intelligence: le ultime tecniche usate, anche se non nuove, sono state quelle di mimetizzazione informatica “false flag” come quelle scoperte dal National Cyber Security Center, in cui Mosca ha usato come cavallo di Troia le operazioni nel web dell’intelligence iraniana.

Spionaggio a parte, sulla guerra cibernetica abbiamo ancora molto da imparare: esiste la questione delle diverse percezioni delle regole concordate. Questo è evidente quando, circa dieci anni fa, gli Stati Uniti fecero ricorso al sabotaggio cibernetico anziché ai missili per distruggere diverse installazioni nucleari iraniane: l’Iran rispose con attacchi informatici, distruggendo almeno 30 mila computer in Arabia Saudita e creato seri danni alle banche statunitensi. Sotto questa luce una stabilità strategica nel cyberspazio sembra difficile da mantenere.

La consapevolezza della rilevanza strategica del cyber spazio emerge nel documento “National Strategy to Secure Cyberspace” approvato dalla Casa Bianca nel 2003. Il documento paragona il cyber space ad un “sistema nervoso – il sistema di controllo del paese – composto da centinaia di migliaia di computer interconnessi, server, router, cavi in fibra ottica che permettono alle nostre infrastrutture critiche di lavorare. Così, il sano funzionamento dello spazio cibernetico è essenziale per la nostra sicurezza nazionale”.

Oggi, tutti i primi paesi del mondo stanno sviluppando capacità informatiche offensive e difensive, molti di loro hanno progetti di sicurezza informatica militare.

I cyber attacchi USA – IRAN 2019-2020

Il rischio di cyber attacchi tra Usa e Iran è aumentato dopo l’uccisione del generale Soleimani ma già nel 2019 gli Stati Uniti hanno effettuato un’operazione cibernetica segreta contro l’Iran (che ha negato il suo coinvolgimento) in seguito agli attacchi del 14 settembre contro le strutture petrolifere dell’Arabia Saudita, come ha riportato Reuters. Il gruppo militante Houthi allineato all’Iran nello Yemen ha ne invece rivendicato la responsabilità. Durante tutto il 2019 gruppi di hacker iraniani hanno ripetutamente attaccato vari obiettivi negli Stati Uniti: l’obiettivo principale di questi attacchi è stato cyber-spionaggio, parte invece sono legati alla criminalità informatica.

Andrea biraghi Cyber Security Leonardo
Cyber space 2020

Ma ora più che mai gli USA sono in allerta, le infrastrutture critiche al primo posto, secondo l’avviso del (National Terrorism Advisory System (NTAS). Mentre il report Eurasia 2020 assicura che non ci sarà una vera e propria guerra tra Iran e USA, l’Iran continuerà a colpire le petroliere nel Golfo, e porterà avanti attacchi cyber contro cittadini e aziende degli Stati Uniti e i loro alleati. I cyber attacchi del 2020, con il progresso della tecnologia, possono essere dirompenti e diventare distruttivi.

I malware e il controllo delle informazioni, in una guerra non cinetica, possono essere usati come vera e propria arma anche su paesi con maggior potenzialità militare e il campo di battaglia si allargherebbe.


Intelligenza artificiale ultime notizie

Intelligenza artificiale ultime notizie. Seppure l’AI abbia implementato la sicurezza e generato molto valore in termini di sorveglianza con il deep learning, ha ora bisogno di fare un salto di qualità: il modello del deep learning infatti sembra non essere più sufficiente.

L’AI non è buona nè cattiva: dipende come viene utilizzata e per quali scopi

Intelligenza Artificiale (AI) e sicurezza

Le tecnologie e i sistemi per essere più sicuri oggi hanno bisogno non solo di obbedire agli ordini impartiti ma di comprenderli, anche in modo profondo. Questo significa anche pretendere che la tecnologia ragioni come l’uomo, con una comprensione generale del mondo e per questo saperlo leggere creando anche contributi originali? Sembra fantascienza eppure è questo di cui si parla oggi, di un’intelligenza artificiale che nella realtà è un “framework per il riconoscimento di modelli generali del mondo su cui è possibile soltanto svolgere delle classificazioni, ma senza mai inferire delle regole generali” di comportamento, che vengono evitate nel deep learning. 

No, il deep learning non è più sufficiente, dobbiamo integrarlo ad altri modelli.

I pericoli dell’Intelligenza artificiale? notizie da Elon Musk

Intelligenza artificiale ultime notizie: Elon Musk, Ceo di Tesla e SpaceX, è convinto, e ne fa una crociata, che una maggior consapevolezza sull’AI, eviterebbe le tante visioni apocalittiche legate ad una Super Intelligenza: se non la si programma con una propria morale ci spazzerà via con indifferenza.

Riguardo a ciò Musk ha fondato OpenAi, un’organizzazione no-profit di ricerca proprio legata ai pericoli etici legati ad una Super Ai, ma non solo. Vengono studiati e applicati nuovi sistemi da abbinare all’AI: uno dei casi studio è la soluzione del cubo di Rubik da parte dell’intelligenza artificiale. 

OpenAI

Le reti neurali sono addestrate interamente in simulazione, usando lo stesso codice di apprendimento di rinforzo di OpenAI Five abbinato a una nuova tecnica chiamata Automatic Domain Randomization (ADR).

Fonte: Solving Rubik’s Cube
with a Robot Hand

Ad OpenAi l’AI è stata addestrata persino alla destrezza per manipolare gli oggetti: Dactyl apprende da zero utilizzando lo stesso algoritmo e codice di apprendimento di rinforzo per scopi generici di OpenAI Five.

Learning Dexterity

Nonostante i progressi ( e forse sono gli stessi progressi ) quindi si teme l’AI: è il caso della capacità decisionale delle macchine (armi autonome) sul campo da guerra nel premere o meno il grilletto, oppure degli attacchi con i droni, che in termini etici ci fa riflettere sul fatto se sia etico o meno permettere a delle macchine di uccidere e quanto questo potrebbe rivoltarsi contro l’umanità in futuro.

potrà darsi che l’intelligenza artificiale si trovi davanti a una scelta, anche piccola: “per avere la sicurezza che non commetta errori, i suoi programmatori dovranno prendere in considerazioni tutte le possibili implicazioni di una data scelta in un dato contesto e così prevedere possibili casi in cui le macchine potrebbero comportarsi in modo sbagliato dal punto di vista etico”

Riguardo a ciò le linee guida dalla Commissione europea evidenziano la necessità della creazione di una strategia a livello europeo per garantire l’etica delle intelligenze artificiali, soprattutto fondata su un approccio umano centrico.

Olivetti Day: intelligenza artificiale, Big Data e Cyber Security

Intelligenza artificiale, Big Data e Cyber Security saranno al centro dell’ottava edizione dell’Olivetti Day, evento di Digital Universitas e sostenuto da Ubi Banca.

Il 14 Novembre, ogni relatore affronterà questi grandi temi che oramai fanno parte della vita di tutti i giorni: tra i relatori il professor Mario Mazzoleni, direttore Smae, Michele Grazioli,  esperto di AI e gli avvocati Gianvirgilio Cugini e Massimiliano Nicotrache affronteranno gli argomenti dal punto di vista giuridico.

Leggi tutto sull’evento OlivettiDay