Cyber attacchi 2020: i rischi di una guerra cibernetica
Cyber attacchi 2020: il dominio cibernetico assume sempre più rilevanza nelle dinamiche della politica internazionale. Il cyberspazio è diventato un dominio globale sul quale il potere e gli Stati vorrebbero imporre la propria sovranità, con la possibilità di variarne la mappatura: dopo terra, mare, aria e spazio extra-atmosferico, il cyber spazio rappresenta la quinta dimensione della conflittualità.
Cyber attacchi 2020: solo nel Dicembre 2019 IT Governance ha rilevato 90 importanti violazioni di dati e attacchi informatici che includono la compromissione di con 627.486.696 records. Se si guarda in modo complessivo al 2019 ogni 14 secondi un business è stata attaccato da ransomware ogni 14 secondi: il rapporto Clusit che ha operato una panoramica degli eventi di cyber-crime più significativi ha evidenziato un trend di crescita significativo.
Il cyber spazio è divenuto nuova frontiera per le cyber spie e le operazioni di web intelligence: le ultime tecniche usate, anche se non nuove, sono state quelle di mimetizzazione informatica “false flag” come quelle scoperte dal National Cyber Security Center, in cui Mosca ha usato come cavallo di Troia le operazioni nel web dell’intelligence iraniana.
Spionaggio a parte, sulla guerra cibernetica abbiamo ancora molto da imparare: esiste la questione delle diverse percezioni delle regole concordate. Questo è evidente quando, circa dieci anni fa, gli Stati Uniti fecero ricorso al sabotaggio cibernetico anziché ai missili per distruggere diverse installazioni nucleari iraniane: l’Iran rispose con attacchi informatici, distruggendo almeno 30 mila computer in Arabia Saudita e creato seri danni alle banche statunitensi. Sotto questa luce una stabilità strategica nel cyberspazio sembra difficile da mantenere.
La consapevolezza della rilevanza strategica del cyber spazio emerge nel documento “National Strategy to Secure Cyberspace” approvato dalla Casa Bianca nel 2003. Il documento paragona il cyber space ad un “sistema nervoso – il sistema di controllo del paese – composto da centinaia di migliaia di computer interconnessi, server, router, cavi in fibra ottica che permettono alle nostre infrastrutture critiche di lavorare. Così, il sano funzionamento dello spazio cibernetico è essenziale per la nostra sicurezza nazionale”.
Oggi, tutti i primi paesi del mondo stanno sviluppando capacità informatiche offensive e difensive, molti di loro hanno progetti di sicurezza informatica militare.
I cyber attacchi USA – IRAN 2019-2020
Il rischio di cyber attacchi tra Usa e Iran è aumentato dopo l’uccisione del generale Soleimani ma già nel 2019 gli Stati Uniti hanno effettuato un’operazione cibernetica segreta contro l’Iran (che ha negato il suo coinvolgimento) in seguito agli attacchi del 14 settembre contro le strutture petrolifere dell’Arabia Saudita, come ha riportato Reuters. Il gruppo militante Houthi allineato all’Iran nello Yemen ha ne invece rivendicato la responsabilità. Durante tutto il 2019 gruppi di hacker iraniani hanno ripetutamente attaccato vari obiettivi negli Stati Uniti: l’obiettivo principale di questi attacchi è stato cyber-spionaggio, parte invece sono legati alla criminalità informatica.
Ma ora più che mai gli USA sono in allerta, le infrastrutture critiche al primo posto, secondo l’avviso del (National Terrorism Advisory System (NTAS). Mentre il report Eurasia 2020 assicura che non ci sarà una vera e propria guerra tra Iran e USA, l’Iran continuerà a colpire le petroliere nel Golfo, e porterà avanti attacchi cyber contro cittadini e aziende degli Stati Uniti e i loro alleati. I cyber attacchi del 2020, con il progresso della tecnologia, possono essere dirompenti e diventare distruttivi.
I malware e il controllo delle informazioni, in una guerra non cinetica, possono essere usati come vera e propria arma anche su paesi con maggior potenzialità militare e il campo di battaglia si allargherebbe.