Cyber crime: la Germania chiede sanzioni
Cyber crime: mentre in Italia si rafforza la collaborazione “anti-hacker” tra Sia e Polizia di Stato per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica, Berlino si sta preparando a sanzionare un gruppo di hacker russi. L’accusa è contro un noto hacker collegato al servizio di intelligence di Mosca. L’attacco in considerazione è quello del Bundestag nel 2015 per il quale oggi arrivano le prove trovate dal governo tedesco.
Ciò rappresenterebbe una svolta contro il crimine informatico da parte dell’Europa: i diplomatici si sono riuniti mercoledì a Bruxelles per discutere se la risposta debba utilizzare un nuovo regime di sanzioni informatiche.
Cosa è cambiato? Perchè solo ora, dopo infiniti colloqui e ponderazioni, si decide di agire in tal senso?
Sembra che le cose siano cambiate dopo la dichiarazione del cancelliere Angela Merkel che – precedentemente riluttante a rimproverare la Russia per gli attacchi informatici – ha dichiarato il mese scorso che Berlino non può ancora “semplicemente ignorare” un attacco “scandaloso”, per questo si attende una risposta dell’UE.
Una risposta affermativa potrebbe significare un chiaro segnale di avviso di stare alla larga dalle istituzioni politiche, in special modo quelle di Berlino: ma gli esperti sono certi che le azioni tedesche potrebbero convincere gli altri paesi UE ad adottare le stesse misure.
Cyber Crime: il bersaglio di Berlino ha il nome di Dmitry Badin
Il bersaglio di Berlino nella lotta contro il cyber crime, oltre al gruppo di criminali informatici, porta il nome di Dmitry Sergeyevich Badin.
Il giovane hacker di 29 anni, fortemente sospettato di essere dietro l’hack del Bundestag, è già ricercato dal Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nell’hacking delle elezioni presidenziali del 2016. Ora anche i procuratori tedeschi hanno emesso un mandato contro di lui. Inoltre ci sarebbero anche delle prove che Badin appartenesse al servizio di intelligence militare russo del GRU al momento dell’attacco al Bundstag.
Il servizio di intelligence GRU include il famigerato gruppo di hacking noto in vari modi come APT28, Sofacy e Fancy Bear di cui si sospetta che Badin faccia parte.