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Cybercrime: furti di identità e ransomware

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Cybercrime, furti di identità e nuovi ransomware: nuovi rischi nei settori automotive e gaming online legato al mondo dei videogames.

I videogames e il gaming online infatti sembrano oggi il luogo ideale per commettere crimini informatici: Agenda Digitale avvisa di tutti i rischi legati a questo settore, terreno fertile anche per il fenomeno del cyberbullismo o il così detto “bullismo da tastiera”, attacchi offensivi ripetuti, fatti su internet e sui social network anche da utenti giovanissimi verso i loro coetanei.

Un altra cosa è invece il cybercrime ad esso legato: con la maggiore possibilità di rimanere meno esposti al rischio, le azioni criminali sono mirate a rubare le identità, anche con attacchi ransomware ma riguardano ad esempio anche il riciclaggio di denaro, con il risultato che nel 2019 ci sono stati, a livello globale – ma soprattutto negli USA e negli Stati Uniti – ben 16 milioni di attacchi. L’Italia non è esclusa. Gli esperti di Cybersecurity affermano che i criminali informatici, per trarre i loro profitti, usino botnet AIO e credential stuffing.

Agenda Digitale riporta minuziosamente i rischi che si corrono soprattutto nelle chat e tramite uso di tecniche di ingegneria sociale. Per approfondire leggi l’articolo: “Gaming online, tutti i rischi: dal cybercrime al cyberbullismo”.

Cybercrime: le minacce informatiche dell’automotive

Il Cybercrime e lo cyber spionaggio prendono di mira le smart cities e il trasporto connesso: con una stima di 250 milioni di veicoli su strada connessi nel 2020 la questione sicurezza è più importante che mai. Le preoccupazioni riguardano soprattutto sicurezza, privacy e resilienza dei nuovi veicoli, ove le applicazioni IoT rappresentano un valore aggiunto ma anche potenziali rischi.

Gabriele Zanoni, consulting systems engineer di FireEye afferma che alcuni ricercatori hanno dimostrato come alcune vulnerabilità presenti nei software di controllo di un veicolo, possano essere state sfruttate per introdurre codici malevoli e modificare, ad esempio, il funzionamento dello sterzo. [Fonte: Repubblica.it].

Lo afferma anche Mary Teresa Barra – General Motors – che proteggere le automobili da incidenti causati da attacchi informatici “è una questione di sicurezza pubblica”.

L’industria automobilistica nel 2020 quindi necessita di adeguamentoai protocolli e strategie mirate di sicurezza, contro i pericoli legati a data breach, errori, fughe di dati.

Le officine sono pronte ad affrontare questo tipo di problematiche? Risponde Andrea Lorenzoni, Project Manager Cyber Security, nell’articolo: “Automobile connessa, anche in officina corre il cyber-rischio”


Cybercrime gaming online e automotive