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NATO e sicurezza: Cyberspazio, sfide e prospettive dell’Alleanza nel Rapporto 2019

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Nato e sicurezza: dal Rapporto 2019 emerge che l’81% delle persone in tutta l’Alleanza ritiene che la collaborazione tra Europa e Nord America sulla sicurezza sia importante e di seguito sono anche d’accordo con il principio della difesa collettiva.

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Quest’anno la NATO festeggia il suo anniversario: il Trattato del Nord Atlantico, che ha determinato la sua cosituzione, è stato infatti firmato a Washington il 4 aprile del 1949. Da allora l’orgaizzazione rappresenta uno strumento di difesa collettiva e di cooperazione militare tra i suoi Stati Membri, nonché foro di dialogo politico, come cita la pagina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Oggi però la sfida è anche rappresentata dalle capacità di adattamento e di acquisizioni di funzioni nuove che con il tempo e il progresso si sono aggiunte. Negli ultimi anni la NATO ha continuato a rispondere alle sfide alla sicurezza da e verso molte direzioni: rafforzato difesa, aumentato la prontezza delle forze, modernizzando l’intera struttura. Sono perciò stati registrati notevoli progressi nella lotta contro l’ISIS, ma non è ancora finita, cosi come in Afghanistan, dove si cerca di creare le condizioni per la pace.

Il Rapporto 2019 ricorda il rapido cambiamento tecnologico che sta trasformando il mondo in cui tutti viviamo: per ciò a favore dell’innovazione si è investito in tecnologie emergenti come l’Intelligenza Artificiale, il calcolo quantistico e il 5G.

Il Rapporto, quindi, fa anche luce sul fatto che la NATO ha dovuto aumentare la sua resilenza anche nel Cyberspazio, adattandosi ad un mondi in rapido cambiamento.

NATO e sicurezza: Cyberspazio tra le priorità

Il Cyberspazio è parte dei compiti principali dell Nato in materia di sicurezza e difesa colletiva: una delle vie prioritarie, segnalate dal Rapporto 2019, è il rafforzamento delle difese informatiche dell’Alleanza.

Al riguardo è stato reso attivo un centro operativo per il cybersapzio, per assicurare un rapido intervento delle forze NATO anche nella rete, cosi come sulla terra, in aria e in mare.


L’intenzione è quella di poter e saper affrontare le minacce informatiche sempre più complesse in modo più rapido ed efficiente: ma non solo, perchè la difesa contro gli attacchi informatici richiede anche la cooperazione tra organizzazioni internazionali, governi e industria.

D’altronde la politica internazionale e di seguito la geopolitica stanno cambiando con l’avvento della dimensione Cyber.

Interessante a questo proposito l’articolo di Andrea Leoni su EuropaAtlantica.it che così esordisce:

Il Cyberspazio, considerato dalla NATO come quinto dominio operativo, in aggiunta ad aria, acqua, terra e spazio, il segretario generale Jens Stoltenberg, nel 2019, ha dichiarato che un attacco nel cyberspace ad uno degli alleati innescherebbe un “collective defence commitment”, come previsto dall’Articolo 5 del Trattato Nord Atlantico. Una dichiarazione forte, che risente però dei limiti legati al cyber warfare: la differente percezione dei danni causati da un cyber attacco e da un attacco con armi convenzionali, e la difficoltà dell’ attribuire con assoluta certezza la responsabilità di un attacco

Andrea Biraghi, Cyber Security – InfoSec.