Leonardo SpA: in arrivo in Italia, più precisamente a Genova – capitale della Cyber Security- uno dei supercomputer più potenti al mondo.
Il supercomputer di Leonardo SpA, che troverà collocazione nell’ex torre che ospitava la sede Selex (ex Finmeccanica), non sarà completato sino all’autunno 2020. L’Italia quindi entrerà nel “club del supercalcolo” con una macchina che possiede almeno l’1% della potenza di calcolo mondiale. Le nuove sfide sono infatti legate al supercalcolo, ai Big data, all’intelligenza artificiale (AI) e alle tecnologie quantistiche.
Roberto Cigolani, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo da pochi mesi, ha spiegato che per iniziare la nuova macchina deve avere 10-20 peta byte, ovvero miliardi di byte. “Dal punto di vista del calcolo normalmente si usano i flop”, ha aggiunto Cigolani di Leonardo, ex Finmeccanica: “Questo sarà un supercomputer che farà tanti peta flop”. Peta significa un milione di miliardi e gli attuali supercomputer viaggiano alla velocità del petaflop (un milione di miliardi di operazioni al secondo).
Leonardo SpA: l’alba dell’exaflop computer
Leonardo SpA: la nuova road map “assicura una prospettiva di crescita nel lungo periodo per affrontare le sfide del terzo millennio in chiave sostenibile», ha affermato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo.
Quella che parte da Genova, quindi, è una grande scommessa, che coinvolge tutte le divisioni di Leonardo in tutta Italia: il nuovo trend tecnologico è quello di costruire macchine exaflop (trilioni di operazioni al secondo), che ad oggi però non sono ancora raggiunte.
Roberto Cigolani ha affermato che in un mercato ipercompetitivo, come quello dell’innovazione tecnologica, “il progresso avanza a ritmo imbarazzante“, l’obiettivo dei Leonardo Labs quindi è “diventare driver dell’innovazione nell’arco di 5-10 anni”. “In Italia in questi anni c’è stata una crescita, mi farebbe piacere che questo ulteriore investimento contribuisca a portare in alto la nostra potenza di calcolo. Sono incrementi importanti“.
Leonardo Finmeccanica: rassegna stampa e utlime notizie Andrea Biraghi cyber security | Novembre 2019
Leonardo Finmeccanica firma il progetto della nuova cittadella dell’aerospazio
Nasce a Torino la nuova cittadella dell’aerospazio: il nuovo polo tra corso Marche e corso Francia. La partecipata di Stato donerà – per 30 anni – 18mila metri quadri di spazi (estendibili a 70 mila) su cui troveranno casa uno «Space Center», laboratori, incubatori, centri ricerca, le fondazioni Its e probabilmente il corso di laurea in Ingegneria aeronautica.
Il progetto, firmato Leonardo Finmeccanica – è nato in collaborazione con il Politecnico di Torino e il supporto di Comune, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Distretto Aerospaziale, Confindustria.
Il CEO di Leonardo, Alessandro Profumo, ha affermato che è necessario un ecosistema favorevole alla crescite e lo sviluppo di nuovi progetti in ambito aerospace: «un luogo che diventi punto di riferimento internazionale — ha continuato il CEO — uno spazio aperto all’ascolto dei cittadini». La cittadella permetterà di migliorare — nelle intenzioni dei suoi ideatori — il posizionamento dell’aerospace italiana nell’economia mondiale valorizzando attività industriale sul territorio piemontese. Le leve? La valorizzazione del legame tra Leonardo e il mondo accademico.
“Spazio e aerospazio sono due settori fondamentali e strategici per l’interesse del Paese” così cita nelle sue prime righe il “Documento Strategico di Politica Spaziale Nazionale” (Dspsn), che definisce le linee prioritarie per la partecipazione italiana all’Interministeriale Esa (Agenzia Spaziale Europea), fissata per il 27-28 novembre a Siviglia.
L’Italia – continua il documento – attraverso i programmi nazionali, le cooperazioni bilaterali e la partecipazione ai progetti internazionali, è una delle poche Nazioni al mondo a disporre di un comparto spaziale ed aerospaziale caratterizzato da una filiera completa di prodotti e servizi. Oggi si pensa ad un Piano Strategico nazionale per la Space Economy e ad una Strategia Nazionale di Sicurezza per lo Spazio.
Documento Strategico di Politica Spaziale Nazionale
“Il settore dello spazio è di fondamentale importanza per l’Italia”- afferma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. “Questo governo intende promuovere una strategia di politica spaziale mirata, con l’obiettivo di orientare tutte le attività del comparto alla crescita del Paese”.
All’Esa Ministerial Council di Siviglia si parlerà di coordinamento e unità d’intenti europei? Riguardo all’Ue, probabilmente vi saranno semplici dichiarazioni di intenti, specie se nel concreto l’asse franco-tedesco mira a capitalizzare posti direttivi e sedi operative (in Germania) e commesse industriali e a spiazzare le varie partecipazioni italiane ai programmi (vedi Leonardo, Mbda Italia e Mbda Uk).
Ultime notizie sulla controllata DRS: cosa succede?
StartMag prova a fare una ricostruzione dei fatti che riguardano un’ipotetica dismissione o cessione della controllata DRS da parte di Leonardo.
Secondo la ricostruzione, non c’è stato alcun mandato dai vertici di Leonardo ad alcuna banca d’affari per valutare l’azienda americana specializzata in produzione di tecnologie per la difesa. Piuttosto vi sono grandi banche d’affari e società di consulenza che da tempo propongono al vertice dell’ex gruppo Finmeccanica operazioni variamente congegnate per valorizzare la controllata, compresa la cessione totale o parziale.
Quali sarebbero gli effetti di un’operazione su DRS?
Gli effetti sarebbero anche geopolitici, poichè la DRS è un’azienda molto ”sensibile” per gli Stati Uniti, “tanto che nell’accordo di acquisto fu stipulato un proxy agreement: la controllante italiana non può mettere becco nella gestione, può solo incassare i dividendi”.
Leonardo Cyber Security: Alessandro Profumo, CEO di Leonardo, in occasione del discorso di apertura di Cybertech Europe 2019, ha ricordato che il gruppo” è disposto a ricoprire un ruolo chiave nel panorama europeo della sicurezza informatica”
Un articolo di Reuters fa anche il punto con la ricerca di partnership con società high tech: il gruppo, infatti, già conta la Nato e il ministero della difesa britannico tra i suoi clienti per prodotti e servizi di Cyber Security. “Guardiamo a partnership con piccole realtà che hannho tecnologie interessanti”, ha detto Profumo ai giornalisti, aggiungendo che il gruppo potrebbe considerare investimenti azionari così come accordi di collaborazione.
Leonardo e Saipem: le sfide della sicurezza informatica
Tra le preziose partnership di Leonardo c’è il nome di Saipem: l’occasione di riunire questi due grandi nomi è stato il Cyber attacco del 2018. “Eravamo convinti di essere immuni dagli attacchi”, ha detto Stefano Cao, Ceo di Saipem. “Ho ben chiaro quel momento, quando ci è stata data notizia dell’attacco e abbiamo dovuto prendere tutta una serie di decisioni in modo molto rapido. Per noi si è aperto improvvisamente un mondo nuovo”.
Leonardo si è rivelato il partner ideale, “oltre che naturale”, ha detto Cao , che ha visto la Saipem iniziare ad investire non solo su innovazione e nuove tecnologie ma anche nella formazione del personale (Cyber Security Awareness). Il Cyber attacco ha rappresentato quindi un’opportunità di crescita, la consapevolezza del danno che può derivare da una mancata operabilità a causa di un malware.
La trasformazione digitale è una tattica strategica importante ma in ambito di sicurezza non “siamo mai difendibili al 100%” ha aggiunto Profumo. “Bisogna essere in grado di prevenire l’attacco, bisogna essere veloci nell’identificare dove l’attacco è avvenuto e bisogna isolare l’area attaccata in modo da far continuare a lavorare tutto il resto, sviluppando quindi un atteggiamento resiliente. È difficile operare da soli: dobbiamo necessariamente condividere le informazioni con gli altri operatori per limitare i danni”.
Soprattutto “bisogna essere estremamente veloci nel riuscire a isolare l’area attaccata, in modo da permettere che tutto il resto funzioni”.
Impegnato ad implementare la residenza Cyber europea Leonardo punta alle infrastrutture critiche e intelligenza artificiale aumentata, e cerca di creare una linea ad hoc per Governi, Infrastrutture critiche nazionali e Industrie. Per l’aumento della resilienza e delle difese informatiche si punta alle piattaforme di sistemi complessi come: il Decision Support System (DSS), il Cyber Range & Training e il Critical Infrastructure Security.