Start up e Sicurezza Informatica: la sfida italiana all’innovazione
StartUp e Sicurezza Informatica: la sfida italiana all’innovazione
Cyber Security, Network Intelligence e Intelligenza Artificiale per predire, valutare e gestire i rischi.
Il continuo aumento dell’utilizzo di tecnologia digitale fa si che oggi la sicurezza informatica sia uno dei fattori chiave per le aziende che vogliono crescere. Combattere le minacce informatiche è una priorità ma al contempo anche gli aggressori informatici si evolvono continuamente e rappresentano una delle minacce più insidiose a livello globale.
La sicurezza informatica oggi interessa tutti i settori della società e dell’economia, agendo in un mercato strategico e in grande cerscita, e nonostante si investa ancora troppo poco le nuove startup italiane che puntano all’innovazione e alla tecnologia d’avanguardia hanno mostrato una grande lungimiranza. Tra le più innovative si possono citare Exein, nel campo dell’Internet of Things (IoT), con un software unico al mondo per la sicurezza del firmware, Harupsex, che ha messo a punto l’analisi predittiva anti attacco hacker o Studiomapp, start-up italiana che usa l’Intelligenza Artificiale applicata alle immagini satellitari, che ha vinto il concorso Nato “Defence Innovation Challenge” per la cyber sicurezza. Non mancano le startup in tema di crittografia e Blockchain come ReserachProof e OkT, e quelle pensate pe la sicurezza delle applicazioni mobile come CryptoNet.
Le più promettenti a livello mondiale sono state incluse in una lunga lista nel report annuale di CB Insights e sembra che il modello vincente venga da Israele, dove si è messo a punto un modello vincente che è il risultato di una grande sinergia tra esercito, industria e mondo accademico, una lezione per l’Italia essenziale per ridefinire le sue politiche, i suoi obiettivi e la sua competitività. La startup israeliana Cybereason utilizza l’intelligenza artificiale per tracciare eventuali intromissioni di hacker all’interno dei propri server.
La nuova sfida per l’Italia è quindi una collaborazione tra le varie forze pubbliche e private, militari e civili, come anche sostenuto da Roberto Baldoni a ITASEC19 “: “Sulla cybersecurity serve coordinamento e organizzazione”.
Contrastare il Cyber Crime
Per contrastare il cyber crime non abbiamo solo bisogno di nuove tecnologie per mettere in atto adeguate contromisure e azioni proattive ma si deve riuscire in qualche modo a prevenire il crimine laddove il sistema si presenta più fragile. Questo è il caso ad esempio delle piccole e medie imprese italiane (PMI), bersaglio appetibile dei criminali informatici poichè mezzo per colpire le aziende di più grandi dimensioni. Oltre a questo, come afferma l’Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (UNICRI), “non esiste ancora una definizione giuridicamente condivisa a livello internazionale che determini il cyber crime in maniera consistente ed esaustiva”, che “comporta ulteriori difficoltà in ambito internazionale per la costruzione di una risposta concertata”.