Spyware Pegasus: serve una migliore regolamentazione della tecnologia di sorveglianza
Spyware Pegasus: serve una migliore regolamentazione della tecnologia di sorveglianza e a chiederla è l’ONU.
Lunedì le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme per le notizie secondo cui diversi governi hanno utilizzato malware per telefoni israeliani per spiare attivisti, giornalisti e altri, sottolineando l’urgente necessità di una migliore regolamentazione della tecnologia di sorveglianza.
Attivisti, giornalisti per i diritti umani ed oppositori politici sono stati oggetto di tentativi di hacking tramite Pegasus spyware di NSO Group. Secondo un’indagine circa 37 smartphone – su 67 esaminati – sono stati violati con successo utilizzando lo strumento di sorveglianza, sviluppato dall’azienda israeliana di armi informatiche NSO. Il leak contine circa 5.000 numeri di telefono. il TheGuardian riporta che “si ritiene che un gruppo di 10 governi siano clienti NSO che aggiungono numeri al sistema, con l’elenco che include Azerbaigian, Kazakistan, Ruanda ed Emirati Arabi Uniti, tra gli altri”. NSO Group è noto per la produzione di strumenti di hacking, utilizzati dai governi e dalle forze dell’ordine di tutto il mondo. Lo strumento più noto dell’azienda è “Pegasus”, uno spyware in grado di eseguire il jailbreak di un dispositivo come un iPhone, installare malware e consentire l’esportazione dei dati dell’utente.
Andrea Biraghi – Pegasus spyware: l’hacking tool per spiare giornalisti e attivisti
L’uso del malware “Pegasus” per curiosare nelle comunicazioni telefoniche di politici, giornalisti, attivisti e uomini d’affari è stato rivelato dall’outlet francese Forbidden Stories e dal gruppo per i diritti umani Amnesty International. Queste ONG hanno ottenuto un elenco trapelato di 50.000 numeri di telefono, alcuni dei quali presumibilmente violati dal malware Pegasus, e hanno condiviso i dati con 17 media. Le Monde era uno di questi punti vendita, che domenica ha iniziato a pubblicare storie sulle violazioni della sicurezza.
Nel frattempo il The Washington Post, il The Guardian e Le Monde, insieme ad altri media internazionali hanno rivelato uno spionaggio potenzialmente molto più esteso di quanto si pensasse in precedenza utilizzando il malware del gruppo NSO di Israele, in grado di accendere la fotocamera o il microfono di un telefono e raccogliere i suoi dati.
Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha affermato che l’apparente uso diffuso del software spia Pegasus per minare illegalmente i diritti di coloro che sono sotto sorveglianza, inclusi giornalisti e politici, è “estremamente allarmante” e parla di “alcune delle peggiori paure” che circondano il potenziale uso improprio di tali tecnologie.
.. i rapporti sullo spyware Pegasus “confermano l’urgente necessità di regolamentare meglio la vendita, il trasferimento e l’uso della tecnologia di sorveglianza e garantire una stretta supervisione e autorizzazione”
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