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Covid e sicurezza informatica: cosa abbiamo imparato e quali sfide dobbiamo ancora affrontare

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Covid e sicurezza informatica: cosa abbiamo imparato durante la pandemia?

Mentre i cambiamenti apportati dalla pandemia globale COVID 19 stanno esacerbando le vulnerabilità nell’economia globale, tra cui il rischio di paralizzare gli attacchi informatici contro infrastrutture critiche come la rete elettrica, ci cerca di costruire una nuova agilità aziendale.

Per essere pronti al cambiamento bisogna avere ben presenti le sfide tecnologiche che la società e il “new normal” stanno imponendo: non solo l’Italia, ma molti paesi in Europa, come Francia, Spagna, ma anche Germania, durante l’epidemia di Coronavirus, si sono rivelati impreparati alla nuova sfida. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro da remoto e la protezione dei dati.

Costruire una vera agilità aziendale o business agility e imparare a cavalcare l’onda delle opportunità – e delle sfide – post Covid significa puntare al massimo valore di competitività a lungo termine (o più lungamente possibile). Agilità e flessibilità, di cui a lungo parliamo, sono ora i punti di partenza per migliorare le proprie capacità, visioni, la propria innovazione e diventare infine punto di riferimento, di motivazione e ispirazione per i propri impiegati.

Andrea Biraghi, Come costruire una vera agilità aziendale

L’agilità aziendale riguarda l’evoluzione di valori, comportamenti e capacità: oggi le azeinde che seguono vecchi modelli corrono il rischio di affondare. Se invece le aziende e gli individui che le compongono guardano all’adattamento, alla creatività, all’innovazione e alla resilienza allora, in un momento di incertezza, quale può essere il post dell’epidemia Covid – consente di superare complessità ed incertezze, arrivando a risultati migliori e ad un diverso livello di benessere per tutti.

Come ragiscono nel frattempo i CEO del settore Cybersecurity?

Covid e sicurezza informatica: le lezioni imparate

Forbes chiede quali siano le lezioni più importanti imparate durante la pandemia a 12 CEO Cybersecurity.

Ward Osborne, CEO della Osborne Global Security, uno dei nuovi attori nello spazio della sicurezza da una risposta interessante.

In qualità di CISO per più aziende in questa pandemia, abbiamo assistito a così tanti cambiamenti. C’è stato un caos al limite in molte aziende e il caos porta SEMPRE opportunità. Per i nostri clienti, quelli con cui abbiamo lavorato e sviluppato modelli maturi, basati sul rischio e sulle capacità proprio per questa situazione, stanno prosperando.

Ward Osborne, CEO Osborne Global Security

Ed è proprio questo uno dei grandi insegnamenti: approfittare delle oportunità. Siginifca poter rispondere in modo flessibile alle esigenze dei clienti, adattarsi e adattare il cambiamento in modo produttivo, senza compromettere la sua qualità e soprattutto avere – in modo continuo – un vantaggio competitivo.

Altra risposta interessante è stata quella di Christy Wyatt, CEO di Absolute Software.

C’è stato un momento chiaro per noi in cui abbiamo detto: “Qual è il nostro obiettivo? Qual è la migliore risposta a questo?” E la frase che ne è uscita è stata: “Come possiamo aiutare?” Sapevamo che il nostro obiettivo principale doveva essere aiutare i nostri clienti a risolvere un problema enorme, invece di monetizzare questa opportunità.

Christy Wyatt, CEO di Absolute Software.

Dimostrarsi flessibili alle sfide tecnologiche

Per essere pronti al cambiamento bisogna avere ben presenti le sfide tecnologiche che la società e il “new normal” stanno imponendo: non solo l’Italia, ma molti paesi in Europa, come Francia, Spagna, ma anche Germania, durante l’epidemia di Coronavirus, si sono rivelati impreparati alla nuova sfida. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro da remoto e la protezione dei dati.

Si sta procendedo inoltre verso una convergenza tra sicurezza informatica e sicurezza fisica: ciò significa unire due entità che se lasciate separate diventano oggi deboli mettendo a rischio ognuno di noi.

Inoltre, le organizzazioni pubbliche e private che le uniscono, nello stesso dipartimento, hanno sicuramente dei vantaggi sia in termini di efficienza che di efficacia. Efficienza poichè, dovendo interagire con un “unico team” i processi vengono semplificati, in questo mood la produttività viene semplificata e migliorata. Efficacia perchè le competenze multidisciplinari unite “sotto ad un unico tetto” collaborando sono in grado di affrontare il panorama di vulnerabilità e minacce al meglio.

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