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L’hacking sponsorizzato dallo stato cresce e diversifica le tattiche

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“L’hacking sponsorizzato dallo stato e lo spyware sono fondamentalmente diventati mercificati”, afferma Cooper Quintin, ricercatore di sicurezza alla Electronic Frontier Foundation a CyberScoop. “C’è un settore per questo adesso”.

Abbiamo visto come secondo il rapporto Cyber ​​Threatscape Report 2020 di Accenture gli hacker di stato e i gruppi criminali ransomware stiano raffinando le loro tattiche per infliggere ancora più danni nel 2021.

Nel rapporto vengono rivelate le minacce attuali nel panorama Cyber, identificando cosi 5 fattori che stanno influenzando il panorama delle minacce informatiche.

Nuovi strumenti open source sono distribuiti in rete sfruttano i sistemi di posta elettronica e utilizzano l’estorsione online. Il rapporto, esamina le tattiche, le tecniche e le procedure impiegate dai criminali informatici ed hacker sponsorizzati dallo stato negli utlimi 12 mesi per comprendere e prevedere le loro prossime mosse e capire come potrebbero evolversi gli incidenti informatici nel 2021.

Andrea Biraghi

I grupppi ransomware, inoltre, stanno distribuendo un arsenale di nuovi strumenti open-source, sfruttando attivamente i sistemi di posta elettronica aziendali e utilizzando l’estorsione online per spaventare le vittime e indurle pagare i riscatti.

L’hacking sponsorizzato dallo stato e i sistemi di sorveglianza

Cooper Quentin afferma inoltre che si rilevano attività di hacking rivolte al malware da paesi i cui prima non ci si sarebbe aspettati: Kazakistan, Libano, Marocco, Etiopia. Secondo Quintin, in questi paesi stessi non non si sono sviluppate capacità di hacking così dal nulla. Dietro ci sarebbe una mercificazione in atto.

“Penso che ci sia un ruolo da svolgere per il governo e per nell’intelligence nel riportare i fatti di quello che sta succedendo a organismi internazionali come le Nazioni Unite per avere una migliore comprensione per agire”

Vine sottolineato infatti che i governi, tra cui Marocco e Arabia Saudita, hanno anche utilizzato strumenti di sorveglianza sviluppati da una società israeliana di sorveglianza del software, NSO Group, per monitorare dissidenti, giornalisti e altri obiettivi. Leggi su CyberScoop – Global cyber community can do more to stop state-sponsored malware, EFF researcher says